Le Arti per la vita

Il progetto “Le Arti per la vita”, ideato e gestito da Silvia Ferraris (*), realizzato grazie al partenariato tra l’associazione Waga Studio e Relamondo, e finanziato dall’8×1000 della Chiesa Valdese, si è svolto nel 2023 per accompagnare e sostenere i percorsi di vita individuali di un gruppo di venti giovani vulnerabili della città di Ouagadougou attraverso quattro livelli di intervento:


  1. Offrendo supporto psico-sociale attraverso l’arteterapia ed il coaching di sviluppo personale
  2. Proponendo formazioni professionali specifiche alle attitudini personali
  3. Organizzando incontri virtuali con giovani italiani
  4. Avviando al mondo del lavoro.

La finalità del progetto è stata quello di permettere ai giovani beneficiari di padroneggiare strumenti utili prima di tutto per la propria crescita personale e, in secondo luogo, all’acquisizione di competenze professionalizzanti nei vari ambiti formativi proposti. In particolare, i contenuti del progetto si sono articolati in azioni tematiche e trasversali per rispondere agli obiettivi specifici di:

  • sviluppare l’autostima
  • aumentare il livello di comprensione di sé stessi e del proprio potenziale
  • sviluppare le proprie competenze in merito al “saper essere” ed i propri punti di forza.
  • acquisire nuove competenze in merito al “saper fare” relative alle formazioni professionali
  • avviare la propria carriera nel mondo del lavoro secondo il percorso più affine alle proprie caratteristiche.

Le ultime settimane di progetto hanno visto il termine della formazione in arte visiva e la realizzazione delle due formazioni professionali ancora mancanti: tessitura e cucina. La fase successiva è stata la messa in opera degli incontri virtuali con il gruppo dei giovani individuato in Italia ed in Belgio.

La partecipazione alla fase conclusiva del progetto non è stata assidua da parte di tutti i giovani che, seppur inizialmente entusiasti, hanno fatto registrare alcune assenze: questo aspetto ha permesso all’equipe di comprendere maggiormente la complessità della tipologia dei beneficiari del progetto e, al contempo, di immaginare strategie da mettere in atto per una seconda edizione (per esempio, prolungare i percorsi di accompagnamento psico-sociale e proporli contemporaneamente alle formazioni professionali).

Gli incontri virtuali in video conferenza si sono infine realizzati per un mese, dalla fine di ottobre alla fine di novembre. In queste occasioni la partecipazione dei giovani si è dimostrata costante e vivace, svelando curiosità, apertura e desiderio di uscire dal proprio mondo per crearsi nuove opportunità.

(*) Silvia è stata una volontaria in Italia ed è un’amica dell’Associazione Relamondo. Vive in Burkina Faso con la famiglia dal 2014.

Per altre informazioni sul progetto e per leggere l’intervista a Silvia Ferraris: https://www.rivistamissioniconsolata.it/2024/04/03/se-larte-salvera-il-burkina/